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cohen_1507
In quali momenti del trattamento sanitario si verificano fraintendimenti e difficoltà di comunicazione?

Puoi condividere un esempio pratico derivante dalla tua esperienza con un paziente, straniero o con una cultura differente?

albertini_1508

Accade sovente che, nell'incontro tra chi è chiamato alla cura e chi la richiede, mancando le parole di una lingua comune, le difficoltà possano sovrastare le possibilità.
La prima difficoltà che si incontra con un paziente straniero è la comprensione della lingua specie quando non si conosce una lingua comune. L’unico modo per risolvere questo problema è trovare un interprete!

cohen_1507

Sono d'accordo con la Dott.ssa Albertini, a volte oltre ai problemi lessicali ci sono anche quelli semantici, legati al diverso significato che una stessa parola può avere in lingue diverse.
Le parole possono assumere nelle diverse lingue e culture un significato astratto differente che può generare dei fraintendimenti. Pensiamo per esempio alla parola “Cancro” che nel mondo occidentale può assumere il significato di morte o alla parola “anemia “ che per gli occidentali è una malattia come un’altra da curare ma che per certe popolazioni dell’africa sub saariana può significare morte!

ferrini_1509

I professionisti hanno necessità di utilizzare facili strumenti per utilizzare facili strumenti una corretta comunicazione con i cittadini stranieri per evitare incomprensioni, malintesi sia nel capire i sintomi presentati , sia nelle indicazioni terapeutiche da fornire.
Un esempio può essere il Triage Multilingue Telefonico, un servizio specializzato di mediazione linguistica e culturale che, tramite un call center nel quale operano mediatori di madrelingua, fornisce assistenza informativa attiva in h24.
Grazie a speciali telefoni è possibile selezionare la lingua necessaria alla conversazione mediante pulsantiera (bandierine) o rubrica inserita nel telefono stesso; il professionista sarà messo in collegamento con un operatore madrelingua di un call center che tradurrà in simultanea ciò che dirà l’assistito: si attiva così una conversazione a 3 (sanitario-mediatore-paziente) che consente, in ogni momento della giornata, uno scambio informativo corretto ed esauriente per l’iter clinico diagnostico del paziente. Negli stessi apparecchi telefonici è possibile attivare il servizio di mediazione programmata che consente un intervento di mediazione personalizzato.